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domenica 11 settembre 2011

Giuseppe Vele a Bonito per parlare di Biomasse

arch. Giuseppe Vele a Bonito per parlare di Biomasse
 (Esperto in materia di energie rinnovabili)

Filmato della Manifestazione del 08.09.2011 a Bonito promossa dal
Comitato per la difesa del territorio e lo sviluppo sostenibile
riguardo l'istallazione di una centrale a biomasse all'olio di colza dalla Romania


Lucio Fierro a Bonito per parlare di Biomasse

Lucio Fierro a Bonito per parlare di Biomasse
(Segretario Provinciale C.N.A. Avellino)

Filmato della Manifestazione del 08.09.2011 a Bonito promossa dal
Comitato per la difesa del territorio e lo sviluppo sostenibile
riguardo l'istallazione di una centrale a biomasse all'olio di colza dalla Romania


Giovanni Colucci a Bonito per parlare di Biomasse

Giovanni Colucci a Bonito per parlare di Biomasse 
(Vice Direttore Provinciale Coldiretti Avellino)

Filmato della Manifestazione del 08.09.2011 a Bonito promossa dal
Comitato per la difesa del territorio e lo sviluppo sostenibile
riguardo l'istallazione di una centrale a biomasse all'olio di colza dalla Romania


Flavio Castaldo a Bonito per parlare di Biomasse

archeol. Flavio Castaldo a Bonito per parlare di Biomasse 
(Rappresentante Slow Food)

Filmato della Manifestazione del 08.09.2011 a Bonito promossa dal
Comitato per la difesa del territorio e lo sviluppo sostenibile
riguardo l'istallazione di una centrale a biomasse all'olio di colza dalla Romania


Paolo Cento a Bonito per parlare di Biomasse

on. Paolo Cento a Bonito per parlare di Biomasse
(ex Sottosegretario al Ministero dell'Economia)

Filmato della Manifestazione del 08.09.2011 a Bonito promossa dal
Comitato per la difesa del territorio e lo sviluppo sostenibile
riguardo l'istallazione di una centrale a biomasse all'olio di colza dalla Romania

giovedì 8 settembre 2011

L'ULTIMA VERGOGNA: Una centrale a biomasse vicino ai vigneti “docg”

Buongiorno Irpinia del 08/09/2011


La querelle sulla possibile installazione di due centrali a biomasse nel territorio di Bonito va avanti ormai da mesi. Il progetto presentato al Comune dalla Fabric Energy s.c.a.r.l. di Pomigliano D’Arco prevede la vendita, per un milione di euro, di 25mila metri quadri in zona Pip non urbanizzata e l’impegno a realizzare due cogeneratori a biomasse da 0.99 MW ciascuno, alimentati a olio di colza proveniente dalla Romania. L’energia prodotta - come ha già spiegato il responsabile Fabric Energy Vincenzo D’Amelio- dovrebbe alimentare le fabbriche che decideranno d’insediarsi nel Pip intercomunale Bonito-Mirabella. Molto probabilmente queste centrali non si faranno. “Questa centrale non s’ha da fare” recita un manifesto diffuso dal Comitato di tutela e salvaguardia del Territorio di Bonito. E non si farà, stando ai rumors fatti circolare in questi giorni, che indicano la ditta di Pomigliano sempre più lontana da Bonito e quindi non più interessata alla trattativa in corso. Se però si deciderà di portare avanti il progetto, saranno gli stessi cittadini ad esprimersi con un referendum. Al di là dell’impatto ambientale che simili impianti causerebbero al territorio e all’economia locale, volendo soprassedere sugli eventuali danni alla salute che la presenza di due centrali porterebbero ai residenti e non volendo sollevare alcun dubbio sul possibile cambio destinazione uso che l’azienda di Pomigliano potrebbe eseguire dopo l’acquisto del terreno, ci soffermeremo sull’area individuata per l’installazione delle mini-centrali: il Pip intercomunale Bonito-Mirabella. Come rileva il Comitato di tutela nella scheda di presentazio ne al convegno che si terrà questa sera a Bonito (vedi box a lato), “è opportuno almeno ricordare che tale area non solo non è ancora collaudata ma non è attualmente collaudabile, in quanto interessata da un movimento franoso”. Al momento, aggiungiamo, solo gli addetti ai lavori e pochi altri sanno che quest’area, attualmente dissestata, era stata individuata nella prima progettazione del Pip intercomunale Bonito Mirabella per l’insediamento del depuratore. In corso d’opera, invece, a causa del massimo ribasso (42%) nell’aggiudicazione dei lavori, il depuratore è stato stralciato, è saltato il centro servizi e sono state tagliate altre opere (leggi viadotto) utili a proteggere le zone soggette a movimenti franosi. Queste circostanze hanno quindi portato il capogruppo di minoranza di Bonito Giuseppe De Pasquale, già fortemente critico nei confronti del progetto biomasse, a dire che “non ha senso parlare di sviluppo sostenibile se ci siamo giocati lo sviluppo di Bonito nel Pip. Sulla frana, vengono fuori responsabilità a tutti i livelli e gravi negligenze. Nella relazione geologica allegata alla variante suppletiva del novembre 2008, si evidenzia una probabile criticità dovuta alla regimentazione delle falde acquifere e si avverte la necessità di eseguire idonei drenaggi che assicurino il rapido e corretto smaltimento delle acque. Ma nelle opere eseguite non vi è nulla di tutto questo, tanto che di questa necessaria regimentazione non vi è traccia nella variante. Si rasenta il comico con la relazione del direttore dei lavori del Pip, che addebita il movimento franoso che interessa alcuni lotti, all’improvviso quanto imprevedibile afflusso di acque nel Pip”. Sulla questione si è espresso anche il primo progettista del Pip, ing. Ugo Sorrentino. “Le criticità attuali del Pip – ha spiegato- dipendono dalla lungaggine dei lavori, dal ribasso così alto e dall’annacquamento dell’impresa consortile che sta creando due realtà disomogenee all’interno della stessa zona industriale”. Lo stesso, in qualità di capogruppo di minoranza nel Comune di Mirabella ha mostrato “viva preoccupazione per i rischi di tipo ambientale connessi all’attività della centrale con particolare riferimento alla zone circostanti, caratterizzate da alta densità abitativa e da destinazione agricola ad uliveti e vigneti”. Insomma, il Pip frana e, parafrasando Manzoni, le centrali sorgenti dalle acque hanno ancora poche speranze di elevarsi al cielo.

martedì 6 settembre 2011

Analisi delle conseguenze negative derivanti dall’installazione di due cogeneratori ad olio di colza proveniente dalla Romania




Giovedì 8 settembre, ore 20:00
Piazza Municipio, Bonito



Una Centrale a biomasse tra Bonito e Mirabella?

Analisi delle conseguenze negative derivanti dall’installazione di due cogeneratori ad olio di colza proveniente dalla Romania

                                                                          Interverranno :

Luca Beatrice                 (Coordinatore del Comitato per il referendum contro la centrale)

Giuseppe Vele                 (Esperto in materia di energie rinnovabili)

Giuseppe De Pasquale    (Capogruppo dell’opposizione in Consiglio Comunale)

Giovanni Colucci             (Vice Direttore Provinciale Coldiretti Avellino)

Flavio Castaldo               (Slow Food)

Antonio Minichiello        (Direttore Provinciale Confederazione Italiana Agricoltori Avellino)

Michele Buonomo           (Presidente Regionale Legambiente)

Lucio Fierro                    (Segretario Provinciale CNA Avellino)

On. Paolo Cento             (Responsabile nazionale Enti Locali di Sinistra Ecologia e Libertà)
                                        (Sottosegretario fino al 2008 al Ministero delle Finanze e dell'Economia)


Le cittadinanze di Bonito e Mirabella sono invitate a partecipare
              Il Comitato per la difesa del territorio e lo sviluppo sostenibile

sabato 20 agosto 2011

IL CIUCCIO NON VOLA PIU’

 Il 04/06/2011 sul quotidiano OttoPagine, a proposito dell’istallazione di due centrali a biomasse nel Comune di Bonito, il Sindaco Zullo dichiarava: “La bontà dell’operazione che vogliamo realizzare per il bene di Bonito è rafforzata dall’interesse e dal plauso di altri amministratori di paesi limitrofi”.
Evidentemente il Sindaco non sa distinguere fischi per fiaschi ed il 29/06/2011 ad UNANIMITA’ il Consiglio Comunale di Mirabella Eclano ha così deliberato:




Evidentemente il Sindaco Zullo sta cercando di convincere la gente che il ciuccio vola, ma questo ciuccio non ne vuole proprio sapere di volare. La questione biomasse è una questione seria che non può essere nascosta attraverso inganni, intimidazioni e bugie. Forse farebbe meglio a capire che sulla centrale a biomasse c’è chi dice no, e mettersi l’anima in pace che non è tanto vero che “il referendum che vogliono fare è una pazzia politica”. Cerchi, inoltre, di limitare le sue figuracce all’interno del Paese e non screditare il buon nome di Bonito altrove.

venerdì 12 agosto 2011

“QUESTO REFERENDUM NON S’HA DA FARE…”

A due settimane dalla richiesta al Sindaco, firmata da 650 cittadini, di attuare le procedure necessarie per dar voce al popolo di Bonito sulla questione dell’installazione di una centrale termoelettrica a biomasse, attendiamo ancora la risposta del Consiglio Comunale che ancora non è stato convocato.
Inoltre, mentre il Comitato per la difesa del territorio e lo sviluppo sostenibile ha come obiettivo principale quello di informare la cittadinanza sulla questione, si rischia invece di degenerare in uno scenario Manzoniano con un fantasioso “Azzecca-Garbugli” che decanta grandi presunti benefici e pochi rischi legati alla centrale e “Bravi” che, anziché leggere le ragioni del Comitato e rispettare il diritto di critica, pensano che sia meglio nascondere e far sparire i nostri manifesti divulgativi.
Tanto più farsesco è poi il comportamento del Sindaco che con una lettera più anomala che anonima convoca, sempre più nell’abusata parte di don Rodrigo, quasi tutti i sottoscrittori della richiesta di referendum per “spiegare” le sue ragioni, testardamente volendo evitare la più bella figura che avrebbe fatto nel metterle direttamente in piazza, come richiederebbe il necessario rispetto per gli altri.
Eppure il Sindaco dovrebbe sapere che, ad oggi, nonostante questi comportamenti chiaramente intimidatori è cresciuto ulteriormente il consenso alle ragioni del Comitato con ulteriori sottoscrizioni dell’iniziativa referendaria che, a questo punto, non potrà essere fermata nemmeno da Frà Cristofaro.
In ogni caso, il Comitato non farà mancare l’organizzazione di approfondite iniziative per fornire informazioni serie e super partes sulla questione biomasse anche attraverso quanto divulgato dalla Comunità Scientifica; senza peraltro ricorrere a soggetti economicamente interessati e nel pieno rispetto dei concittadini, della loro razionalità, della loro salute e del loro territorio.
Invitiamo, infine, il Sindaco ad evitare iniziative offensive per l’intelligenza delle persone e ad apprezzare la proposta democratica presentatagli da oltre 650 concittadini; si limiti piuttosto ad esprimere anche lui il proprio parere senza far leva sul suo ruolo istituzionale, così come farebbe bene a fare qualche aspirante don Abbondio che magari aspetta di capire chi vincerà per salire sul carro giusto.
Di certo, il Comitato continuerà serenamente ad impegnarsi per la difesa del nostro territorio e di quello dei paesi limitrofi come Mirabella il cui Consiglio Comunale ha già bocciato la proposta zulliana, nell’interesse esclusivo del diritto alla salute e ad un vero sviluppo sostenibile, che poco si addice evidentemente ad un Sindaco che finora è stato capace solo di far franare rovinosamente un PIP non ancora collaudato.

sabato 6 agosto 2011

Sulla Centrale a biomasse decidano i cittadini

Il Sindaco di Bonito a più riprese ha dichiarato in Consiglio Comunale e non solo, di voler favorire l’installazione, nella zona P.I.P., di una centrale termoelettrica a biomasse alimentata da olio di colza proveniente dalla Romania e gestita da una società di Pomigliano d’Arco.
I forti dubbi che tale progetto comporta hanno determinato la nascita del “Comitato per la difesa del territorio e lo sviluppo sostenibile” che, attraverso i rappresentanti dell’Opposizione Consiliare, hanno chiesto che vengano attivate tutte le procedure affinché la questione venga sottoposta a referendum comunale, al fine di consentire ad ogni cittadino di prendere parte ad una decisione così importante per il futuro della nostra comunità.
Si tenga presente che:
- il PIP intercomunale tra Bonito e Mirabella Eclano non è ancora stato collaudato ed è interessato da un dissesto franoso le cui responsabilità restano da accertarsi;
- il progetto proposto non rientra nella filosofia virtuosa della filiera corta, che presuppone l’utilizzo di risorse esistenti nell’ambito del territorio interessato, sul quale tra l’altro è già stata sperimentata l’inadeguatezza della coltivazione della colza e non verrebbe realizzato da un soggetto pubblico portatore di interessi collettivi ma da una società privata avente, come obiettivo unico, quello del proprio utile (verrebbero infatti realizzate 2 centrali da 990 kW ciascuna che, non raggiungendo il  limite di legge di 1000 kW, non obbligherebbero la Fabric Energy ad effettuare una preventiva verifica di sostenibilità ambientale);
- si tratta di un progetto che potrebbe avere importanti e significative ripercussioni, oltre che sulla salute della cittadinanza, anche sulle produzioni agricole DOC e DOP della zona interessata, potendo quindi provocare la rovina delle virtuose piccole economie locali;
- numerosi studi, non ultimo quello elaborato dall’Istituto Nazionale di Ricerca sul cancro di Genova, evidenziano che la combustione delle biomasse produce, inevitabilmente, numerosi composti tossici e grandi quantità di polveri fini ed ultrafini;
- come già successo in provincia di Isernia nel 2006, la centrale potrebbe facilmente trasformarsi in seguito in inceneritore di rifiuti, con il favore della normativa nazionale che equipara l’olio di colza ai combustibili da rifiuti.
- lo stesso Comune di Mirabella Eclano, nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale , ha deliberato ad unanimità la ferma contrarietà alla decisione del Sindaco di Bonito.
E’ per queste motivazioni, che avremo modo di spiegare pubblicamente, che chiediamo alla cittadinanza tutta di appoggiare la richiesta di referendum che già più di 650 cittadini hanno sottoscritto e trasmesso al Sindaco; perché la difesa del territorio e la tutela della salute sono valori insindacabili, avulsi da ogni logica esclusivamente economica o politica.