Il Sindaco di Bonito a più riprese ha dichiarato in Consiglio Comunale e non solo, di voler favorire l’installazione, nella zona P.I.P., di una centrale termoelettrica a biomasse alimentata da olio di colza proveniente dalla Romania e gestita da una società di Pomigliano d’Arco.
I forti dubbi che tale progetto comporta hanno determinato la nascita del “Comitato per la difesa del territorio e lo sviluppo sostenibile” che, attraverso i rappresentanti dell’Opposizione Consiliare, hanno chiesto che vengano attivate tutte le procedure affinché la questione venga sottoposta a referendum comunale, al fine di consentire ad ogni cittadino di prendere parte ad una decisione così importante per il futuro della nostra comunità.
Si tenga presente che:
- il PIP intercomunale tra Bonito e Mirabella Eclano non è ancora stato collaudato ed è interessato da un dissesto franoso le cui responsabilità restano da accertarsi;
- il progetto proposto non rientra nella filosofia virtuosa della filiera corta, che presuppone l’utilizzo di risorse esistenti nell’ambito del territorio interessato, sul quale tra l’altro è già stata sperimentata l’inadeguatezza della coltivazione della colza e non verrebbe realizzato da un soggetto pubblico portatore di interessi collettivi ma da una società privata avente, come obiettivo unico, quello del proprio utile (verrebbero infatti realizzate 2 centrali da 990 kW ciascuna che, non raggiungendo il limite di legge di 1000 kW, non obbligherebbero la Fabric Energy ad effettuare una preventiva verifica di sostenibilità ambientale);
- si tratta di un progetto che potrebbe avere importanti e significative ripercussioni, oltre che sulla salute della cittadinanza, anche sulle produzioni agricole DOC e DOP della zona interessata, potendo quindi provocare la rovina delle virtuose piccole economie locali;
- numerosi studi, non ultimo quello elaborato dall’Istituto Nazionale di Ricerca sul cancro di Genova, evidenziano che la combustione delle biomasse produce, inevitabilmente, numerosi composti tossici e grandi quantità di polveri fini ed ultrafini;
- come già successo in provincia di Isernia nel 2006, la centrale potrebbe facilmente trasformarsi in seguito in inceneritore di rifiuti, con il favore della normativa nazionale che equipara l’olio di colza ai combustibili da rifiuti.
- lo stesso Comune di Mirabella Eclano, nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale , ha deliberato ad unanimità la ferma contrarietà alla decisione del Sindaco di Bonito.
E’ per queste motivazioni, che avremo modo di spiegare pubblicamente, che chiediamo alla cittadinanza tutta di appoggiare la richiesta di referendum che già più di 650 cittadini hanno sottoscritto e trasmesso al Sindaco; perché la difesa del territorio e la tutela della salute sono valori insindacabili, avulsi da ogni logica esclusivamente economica o politica.
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